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Noi Cannibali 123 Movies


In zoologia il cannibalismo si verifica quando individui di una specie animale si cibano di membri della stessa specie a causa, generalmente, di condizioni ambientali sfavorevoli come la sovrappopolazione o la cattività oppure, come accade in molte specie, può essere una normale consuetudine per limitare la densità di popolazione e quindi aumentare le probabilità di sopravvivenza per i sopravvissuti che hanno così a disposizione maggiori quantità di cibo; questo si verifica ad esempio tra gli insetti, come nel caso delle termiti o delle formiche, e nei pesci, come nel caso dei guppy, che divorano la prole in eccesso, o anche nei vertebrati, in particolar modo nel caso di leoni, iene e macachi.[2]




Noi cannibali 123 movies


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La mantide religiosa divora il proprio compagno durante l'accoppiamento, anche qui per far fronte alla maggiore domanda di proteine derivante dalla deposizione delle uova. Alcuni altri insetti hanno sviluppato un sistema di difesa dal cannibalismo della femmina consistente nel portarle una piccola preda da divorare durante l'accoppiamento, in modo da aver il tempo di fuggire.


I termini cannibali e cannibalismo derivano dalla parola canniba, riportata per primo da Cristoforo Colombo, con cui gli amerindi delle Piccole Antille designavano certe popolazioni dedite all'antropofagia.[12] Con questo termine aruachi si identificarono le popolazioni dedite ad antropofagia culturale dei Cannibi o Caribi, da cui deriva il termine Caraibi, che divennero gli antropofagi per antonomasia.[13]


Sono stati messi alla luce reperti archeologici di ossa umane variamente manomesse che sembrano attestare il cannibalismo rituale, anche se non ci sono documenti che spieghino le manomissioni. Per questo l'antropologo William Arens ha negato l'esistenza del cannibalismo, definendolo un mito per il quale mancano prove materiali concrete oppure[14] perché le presunte prove sarebbero frutto di cattiva e frettolosa interpretazione sia da parte degli antropologi che non hanno mantenuto standard e rigore scientifico, sia degli antropologi-archeologi frettolosi nell'assegnare le cause delle alterazioni ossee. Infatti il cannibalismo resta uno dei grandi tabù del pensiero umano occidentale, più dell'incesto, e può affiorare come atto materiale in situazioni di gravi psicopatologie. Per lo stesso motivo è un mezzo di propaganda molto usato per screditare nemici ed avversari.[15] Arens nel suo libro ricorda che i cristiani furono accusati di cannibalismo da parte degli ebrei, gli irlandesi dagli inglesi, i francesi dai tedeschi e viceversa, spesso i popoli etichettati come "incivili" da altri che si considerano "civili".


L'analisi di reperti scoperti in siti archeologici abitati tra il 1150 e il 1200 dai nativi Anasazi, in America, confermerebbero l'esistenza di cannibalismo. Le prime indicazioni di ritrovamenti di testimonianze cannibali fu divulgata nel 1967 dal bioarcheologo Christy G. Turner, ma prove più concrete le fornirono esami biologici al microscopio elettronico condotti negli anni novanta: le ossa furono bollite in pentole e in un recipiente di cottura si ritrovarono tracce di mioglobina umana, una emoproteina presente nei muscoli.


Sin dalla scoperta dell'America è stata prodotta una vasta e controversa letteratura sulle pratiche cannibali di numerose popolazioni dell'America Meridionale, principalmente in Brasile[20]. D'altra parte non solo i conquistadores spagnoli e i missionari cristiani, ma anche il famoso pirata francese Francesco L'Olonese morì nel 1671 per mano di cannibali.


Il cannibalismo tra gli aborigeni australiani è stato documentato in relazione ad alcuni riti funebri in cui i parenti mangiano parti del corpo del defunto in segno di rispetto e di onore[22]. Gli studi sul cannibalismo degli aborigeni hanno tuttavia generato polemiche tra i moderni discendenti degli aborigeni stessi. Tra gli aborigeni warlpiri l'uccidere uomini per mangiarli è considerato ripugnante ed attribuiscono questo comportamento solo a mostri, demoni e occasionalmente a tribù rivali[23]. In Nuova Zelanda i Maori usavano nutrirsi dei prigionieri nemici.


Tra gli ebrei, nel libro del Levitico, Yaweh stabilisce benedizioni per il popolo se seguirà la sua legge e maledizioni se la rifiuterà. Tra le conseguenze nefaste della disobbedienza è elencato anche il cannibalismo:


Durante l'assedio di Leningrado del 1941, da 600.000 a oltre un milione di persone morirono di freddo, stenti e fame. Il comportamento degli abitanti fu studiato da un'équipe di medici che rilevarono come il cannibalismo fosse diventato una pratica di sopravvivenza comune senza distinzioni di classe sociale, sesso o età; gli arresti per cannibalismo erano circa mille al mese. Lo sterminio per fame fu pianificato dai tedeschi. Nel Diario intimo Goebbels ne parla alla data del 21 aprile 1942, e Harrison L. Salisbury nel parla nel libro I 900 giorni. L'assedio di Leningrado. Anche nel campo di concentramento di Tambov, dove durante la II guerra mondiale furono internati numerosi prigionieri italiani, i sopravvissuti hanno narrato di ripetuti episodi di cannibalismo all'interno del Campo.[59]


In tempi per cui la documentazione è più aleatoria sono stati tramandati racconti di cannibalismo per sopravvivenza: così per la Grande carestia del 1315-1317 o in storie di naufragi. Per episodi documentati in epoca moderna si vedano invece:


Nel 1098, durante la pausa seguita alla conquista di Antiochia da parte di Boemondo, distaccamenti di crociati si sparsero a razziare in direzione di Tripoli del Libano. Tra le vittime delle loro incursioni vi furono gli abitanti della cittadina di Marra. Dopo la sua caduta, i crociati si diedero a violenze, razzie e, pare, ad atti di cannibalismo. Questi furono riportati per sentito dire dal solo cronista Rodolfo di Caen nel suo Gesta Tancredi in expeditione Hierosolymitana, dove si narra degli adulti bolliti mentre i bambini erano messi allo spiedo. L'episodio è ricordato in seguito da Amin Maalouf nel suo Le crociate viste dagli arabi (1983)[62].


Nelle serie TV troviamo trattato il tema del cannibalismo in due telefilm antologici: nella quinta puntata della serie Il fascino dell'insolito e nella nona puntata del telefilm Alfred Hitchcock presenta del 1985, tratti entrambi dal racconto di Stanley Ellin La specialità della casa (The Specialty of the House).


Concludiamo la nostra lista con quello che viene considerato il primo film di genere mockumentary: Cannibal Holocaust, di Ruggero Deodato. Un gruppo di quattro reporter incaricati di girare un documentario su delle popolazioni cannibali scompare e, a mesi di distanza, il professor Harold Monroe si mette sulle loro tracce per l'emittente televisiva che aveva richiesto il film. Arrivato in Brasile l'uomo ritrova gli scheletri dei membri della troupe e il materiale che avevano filmato. Una volta visionati, però, i filmati mostreranno una realtà ben diversa da quella che tutti si erano immaginati: le atrocità peggiori non sono state compiute dagli indigeni ma bensì dai quattro reporter, che nella giungla si sono lasciati travolgere da una sanguinaria violenza omicida. 041b061a72


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